OMELIE
Saluti al termine della celebrazione per l'imposizione del pallio
Omelia di Mons. Ferretti del 23-10-2024
Basilica Cattedrale Metropolitana di Foggia
Il Pallio è una insegna liturgica di piccole dimensioni ma, per noi qui riuniti oggi, ha un grande significato.
Rappresenta innanzitutto unità con il Santo Padre, il papa Francesco, a cui va il nostro pensiero; a Lui e al Suo servizio di unità della Chiesa, l’arcidiocesi di Foggia – Bovino e la provincia ecclesiastica di Capitanata, assicurano preghiera e gratitudine, unite a comunione e fedeltà.
Vorremmo che questi sentimenti raggiungessero il Santo Padre attraverso il Signor Nunzio Apostolico, Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Petar RajiÄ, che ringraziamo di cuore per la sua preziosa visita e speriamo che abbia gradito la nostra ospitalità. Nei miei anni in Mozambico, la nunziatura, per me, è sempre stata una casa paterna e un porto sicuro. Your Excellency, please, feel at home!
“Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero” (Mt 11,25-30). Così dice il Signore e così io sperimento da quando Papa Francesco mi ha nominato arcivescovo metropolita di Foggia - Bovino.
Il giogo è dolce perché l’obbedienza dà pace. La gioia è nell’obbedienza al Vangelo, alla Chiesa e al popolo di Dio. Il giogo dolce è lavorare in allegria e senza curarsi troppo della stanchezza, perché la gioia è nel dare più che nel ricevere.
Il carico è leggero perché lo portiamo assieme. Da soli non si va lontano. Da soli non si possono portare le ansie, i problemi, i drammi, le speranza di una terra e della sua gente. In questi mesi non solo non mi sono mai sentito solo, ma ho sempre avuto la compagnia, il consiglio, la collaborazione di tanti, di tutti voi. Oggi questo pallio non mi pesa perché lo porteremo insieme. Grazie a tutti!
Ringrazio i vescovi convenuti, in particolare quelli della provincia ecclesiastica. Un saluto grato va agli arcivescovi emeriti; perché qualcuno ha seminato dove noi raccogliamo: mai dobbiamo dimenticarlo!
Un saluto affettuoso ai sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le religiose, le catechiste e i catechisti, la Caritas, le associazioni. Siamo tanti, ci vogliamo bene e tanto bene possiamo fare in questa terra.
Crediamo nella speranza che non delude: Cristo è la nostra speranza! Egli è il buon pastore che porta sulle sue spalle tutti noi.
Quanti hanno bisogno di essere portati sulle spalle da pastori buoni che diffondono attorno il profumo del vangelo e della misericordia!
Nei prossimi giorni verranno diffusi gli “orientamenti pastorali” che ho pensato in modo sinodale per la nostra arcidiocesi: leggeteli e poi li rifletteremo insieme.
Fratelli, sorelle, un grande cammino di fraternità, lavoro, speranza, compassione e misericordia ci sta di fronte. Insieme, se Dio vorrà, faremo molto. Per tutto questo rendiamo grazie a Dio!