OMELIE

ASSUNZIONE DELLA VERGINE MARIA AL CIELO

Omelia di Mons. Ferretti del 15-08-2024

qui il VIDEO

Cattedrale di Foggia, 15 agosto 2024

Oggi la Chiese d'Oriente e d'Occidente celebrano insieme la festa dell'Ascensione di Maria al Cielo. Opera di un tempo in cui ancora non c’era divisione tra i cristiani è la nostra Icona Vetere, datata poco dopo il mille. Recentemente con una delegazione di sacerdoti dell’arcidiocesi abbiamo visitato a Istambul il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, il primate della Chiesa Ortodossa, che mi ha chiesto di farvi pervenire la sua benedizione. Preghiamo oggi con l’intercessione della Madre di Dio per l’unità della Chiesa e per la pace tra i cristiani e nel mondo.

            La liturgia della Chiesa annuncia il Vangelo della “visitazione”. L'evangelista scrive che Maria, poco dopo l'annuncio dell'angelo, «partì per la regione montuosa, dirigendosi in fretta verso una città della Giudea». Andò rapidamente dalla Galilea in una piccola città vicino a Gerusalemme per visitare sua cugina Elisabetta. Aveva appena ricevuto il tremendo e bellissimo annuncio dell’angelo e voleva condividerlo con la cugina anziana.

            Anche noi in questo periodo caldo dell’anno vogliamo visitare gli anziani. Come già ho chiesto alle nostre comunità e a tutti i foggiani, non dimentichiamoci di chi anziano non può andare in vacanza. Visitiamo, facciamo compagnia, prendiamoci cura di tutti gli anziani.

            Ma in questa festa liturgica, il cammino di Maria è in verità più profondo e alto: è verso il Cielo per incontrare finalmente il volto del Padre e di Suo Figlio Risorto. Nella sua morte, racconta la tradizione, gli apostoli si erano riuniti per pregare e farle compagnia fino alla fine. La compagnia è di grande conforto per gli anziani e per chiunque. Penso a chi è malato in questi giorni: che il Signore conceda la guarigione.

            Dopo questa liturgia eucaristica, andrò con alcuni di noi in carcere a visitare le 35 donne detenute nel reparto femminile. Sono lontane da casa e dai loro figli. Porteremo loro la nostra vicinanza.

            Oggi a tutti i prigionieri viene dato col pranzo, una fetta di cocomero fresco offerto dalla diocesi. Il caldo e la solitudine sono molto pericolosi: preghiamo per tutti coloro che non hanno nessuno con cui passare questo giorno, che dovrebbe essere di riposo e festa in famiglia.

Nei cammini della vita terrena, Maria non si è mai separata dal Figlio. Con Lui fuggì in Egitto, poi, adolescente, lo portò a Gerusalemme e, per trent'anni, a Nazareth. Ogni giorno, lo guardò con amore, conservando nel suo cuore tutto ciò che ascoltava e vedeva. Seguì Gesù anche durante i suoi tre anni di vita pubblica come una discepola. E, infine, anche sotto la Croce, addolorata.

            Oggi la vediamo, madre e discepola del Salvatore, entrare nel cielo, «vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle» come la descrive il libro dell’Apocalisse (12,1). La gloria di Maria è il destino degli umili.

            È stata la prima a ricevere la Parola di Dio dalla voce dell’angelo, è stata la prima a salire al Cielo, è stata la prima a prendere Gesù tra le braccia quando era ancora bambina; Lei è la prima ad essere presa tra le braccia del Figlio per ascendere al Cielo.

            Lei, umile ragazza di uno sperduto villaggio alle porte dell'Impero, perché ha accolto il Vangelo, è diventata la prima cittadina del Cielo, ascesa da Dio al fianco del trono del Figlio.

            Davvero “il Signore rovescia i potenti dai troni ed eleva gli umili”. È un mistero grande quello che celebriamo oggi di cui dobbiamo sempre ricordarci. La terra non sarà dei prepotenti, dei violenti, di coloro che prevaricano e spargono sangue. Beati i miti, dice il Signore, loro erediteranno la terra.

            Questo è innanzitutto il mistero della vocazione di Maria. Ma, a suo modo, è anche il mistero del destino di tutti noi.

            Infatti, il cammino di ascensione aperto da Maria comprende i passi di coloro che legarono la propria vita a Gesù, così come Maria unì la sua al Salvatore.

            Maria e Cristo, intimamente legati, sono il segno più alto del bene e della salvezza che lotta sempre contro il male, quel Drago descritto nel libro dell'Apocalisse.

            All'inizio della storia Adamo ed Eva furono ingannati e sconfitti dal maligno; nella pienezza dei tempi, il nuovo Adamo e la nuova Eva sconfiggono definitivamente il nemico.

            Lottiamo sempre contro il male, sorelle e fratelli, non accettiamo mai la logica della divisione, dello scontro. Uniti in questa terra, possiamo anche noi vincere il male e incamminarci verso il cielo.

Perché con la vittoria di Gesù sul male viene sconfitta anche la morte. E la risurrezione del Figlio e l'ascensione della Madre mostrano quell’orizzonte della storia. Cristo Signore dell’universo e il paradiso sono la nostra meta. Costruiamo insieme qui in terra questa speranza e la pace.

La Madre di Dio ci accompagni e il Signore ci benedica tutti.

E a queste parole unisco il mio augurio per un sereno Ferragosto, giorno dell’Assunzione in cielo della Vergine Maria. Che sia per tutti un tempo di riposo e pace!